Ci sono almeno tre ragioni per le quali, sporadicamente e senza un ordine preciso, sto presentando e anteponendo a una "trattazione sistematica" o anche monografica del poeta inglese T.S.Eliot un approccio diretto ai suoi testi: una di ordine strettamente personale, perché in particolare Eliot è un modello per lo stile e i contenuti (e perché in questa direzione sono sostenuto da alcuni amici lettori); una seconda dipende dalla volontà di diffondere, forse ambiziosamente, l'opera di un autore troppo a lungo confinato fra gli intellettuali rinchiusi in una personale turris eburnea. Una terza è conseguenza di quel che lo stesso Eliot suggeriva.
Genuine poetry can communicate before it is understood. The impression can be verified on fuller knowledge; I have found with Dante and with several other poets in languages I was unskilled, that about such impressions there was nothing fanciful. They were not due, that is, to misunderstanding the passage, or reading into it something not there, or to accidental sentimental evocations out of my own past. The impression was new, and of, I believe, the objective poetic emotion. (La poesia genuina può comunicare prima di essere compresa. L'impressione può essere verificata a una più approfondita conoscenza; ho provato con Dante e tanti altri poeti, letti in lingua originale, di cui non conoscevo niente; una simile impressione [suscitata dalla poesia] era pura, non era deformata dall'immaginazione. Non c'era bisogno, né rischio che fraintendessi i passaggi o che ci leggessi qualcosa che non c'era o che riportasse a un'evocazione particolare del mio passato. L'impressione era nuova, di quelle che credo un'oggettiva emozione poetica).
A questo proposito, negli intermezzi sarebbe interessante trasformare questo spazio in un'offerta alla condivisione e al dibattito, che preceda una sua annotazione critica e quanto più possibile originale.
SPLEEN
Sunday: this satisfied procession
Of definite Sunday faces;
Bonnets, silk hats, and conscious graces
In repetition that displaces
Your mental self-possession
By this unwarranted digression.
Evening, lights, and tea!
Children and cats in the alley;
Dejection unable to rally
Against this dull conspiracy.
And Life, a little bald and gray,
Languid, fastidious, and bland,
Waits, hat and gloves in hand,
Punctilious of tie and suit
(Somewhat impatient of delay)
On the doorstep of the Absolute.
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Domenica: questa processione soddisfatta
di sicure facce domenicali;
cuffie, cappelli di seta, consapevoli grazie
in una ripetizione che spiazza
il pieno possesso delle facoltà mentali
con questa digressione ingiustificata.
Sera, luci e tè!
Bambini e gatti per la strada,
depressione incapace di affrontare
questa cupa cospirazione.
E la Vita, calva e grigia,
languida, esigente e slavata
aspetta, cappello e guanti in mano,
raffinata nell'abito e nella cravatta,
un po' impaziente del ritardo,
davanti alla soglia dell'Assoluto.
(trad. libera, S.R.)
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