Ostjuden, in yiddish: מעריבֿ־אשכנזים, mayrev-ashkenazim, stava a indicare, con senso dispregiativo, l'ebreo dei territori dell'Europa orientale.
Per Primo Levi, Ostjuden è preghiera laica degli internati; è una invocazione dell'umanità ed è riconoscimento nell'umanità, ossia appartenenza al genere umano e riconoscimento di sè nei compagni (un popolo, una discendenza, i compagni di sorte).
Padri nostri di questa terra,
Mercanti di molteplice ingegno,
Savi arguti dalla molta prole
Che Dio seminò per il mondo
Come nei solchi Ulisse folle il sale:
Vi ho ritrovati per ogni dove,
Molti come la rena del mare,
Voi popolo di altera cervice,
Tenace povero seme umano.
Primo Levi
7 febbraio 1946