mercoledì 7 gennaio 2015

Je suis Charlie

E io rifletto, senza essere lente convessa
o lasciar scivolare scintilla
dalla bocca degli occhi.

E avanza il mondo, maturo o guasto,
e uguale passa la mia - la tua -
sera, quasi senza sospiro o rumore,
senza fremito di foglia,
senza che solchi impronte la Storia
(che, pure, passa).
E il tempo? E il mondo?
Dove sono, distratti loro, distratto io,
stasera?
E il tuono che scuote, spacca,
sconquassa e che spezza?
Normale passa
fra pensieri lisci e questioni di piuma
- il giorno trascorso, la passeggiata,
le leggere carte, il sollievo annoiato
delle stelle; il capriccio, la gioia
puerili
i dispiaceri d'amore.
Ma che fa l'infinito immenso?
E io che sono?

Parla, silenzio:
il cancro ti ha sfondato le tempie

(Simone Risoli, 7 gennaio 2015)