"Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno"
giovedì 3 maggio 2012
Manifesto per una nuova consapevolezza poetica
Non chiedermi la chiacchiera chiassosa
che tace al fondo quando la si interroga
o ricomponga i ruderi del mare.
Non chiedermi di trebbiare la crosta
della terra con formula squadrata
o con ordinanza di tribunale
e non chiedere se l'anima attende
ancora ferma fra il nervo spinale
e la ghiandola pineale: domandalo
ad altri, se cerchi risposta facile.
Non sono uno scienziato di parole
che smerci a basso prezzo soluzioni.
Tu ed io saremo entrambi più poeti
se chiederemo ragione agli istanti
anche senza pretendere risposta
e scriveremo il nostro manifesto
a colpi di martello e di sapere
di non-sapere, giorno dopo giorno.
Ed essere poeti è avere il sapore
dolce-amaro di ogni angolo del mondo.
(Simone Risoli)
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