Ho appena appoggiato la porta
lasciandoti andare,
senza vederti voltare.
Si aspetta un secondo di solito
o sesto di secolo
prima
di volgere indietro lo sguardo,
alla soglia usurata,
la fronte bagnata,
accartocciata e pesante.
Livida la notte e leggera,
la luna a passo di ballata lenta
avanza; la luna,
quel pensile oggetto
sputato nel cielo
da un dio senza tempo
che mai ebbe tempo di appianarle i crateri;
e ora crateri più grandi mi trivella
fra falange e falange ogni scelta.
Andare, restare, partire…
Casa è il luogo a cui si torna.
E resto, solo e pensoso,
in questo angolo di sfera distante.
S’ama solo quel che si teme
o non si possiede.
Casa è il luogo da cui si parte.
Un dì, se non andrai sempre fuggendo
di gente in gente,
ancora mi troverai qui,
a cambiare il mondo,
ma avrò scelto d’andare
e mai saremo
sullo stesso parallelo.
(Simone Risoli, giugno 2015)
Bellissima, davvero :)
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