Hod Putt
Mr. Putt osserva con noncuranza il vecchio capitalista Piersol, losco uomo d'affari, industriale arricchitosi con la frode e sfruttando a proprio vantaggio le leggi che gli amici potenti gli hanno approvato per salvarlo dal fallimento. Ma al mancato fallimento finanziario del'uomo, l'indifferenza di Putt si trasforma in indignazione e l'indignazione in disperazione, al punto che lui, uomo onesto e buon padre di famiglia, per fame, rapina un passante indifeso e, senza volerlo, lo uccide. Allo scandalo d'un uomo che uccide un altro uomo, Spoon River non può che reagire con la forza della Giustizia e della pena capitale. Davanti alla morte, però, il fallimento supremo, né il ricco parassita né il disperato sfuggono.
Qui giaccio, accanto alla tomba
del vecchio Bill Piersol,
che si arricchì trafficando con gli Indiani e che
poi, con la legge sul fallimento,
si arricchì più di prima.
Io m'ero stancato di fatica e miseria,
e vedendo come il vecchio Bill e gli altri prosperavano nel benessere,
una notte rapinai un passante dalle pari di Proctor's Grove,
ma senza volerlo lo uccisi,
perciò fui processato e impiccato.
Fu il mio modo di fare fallimento.
Ora, noi che siamo falliti ciascuno a modo suo
riposiamo in pace fianco a fianco.
Ralph Rhodes
Il giovane Ralph Rhodes deve la sua fortuna agli imbrogli, ai prestiti bancari ricevuti con l'inganno, alla bancarotta del padre, ai raggiri e ai finanziamenti illeciti, alla truffa. E dopo aver frodato Spoon River, fatto fallire il padre, gestito i suoi affari in maniera occulta, fatto incarcerare il suo cassiere fantoccio per i reati che egli aveva commesso, dopo essersi lasciato ammaliare al fascino del denaro, Rhodes non resiste a quello delle donne e del vino, fino al disgusto. La sua consideratezza non riguarda la morale personale, ma è il suo modo di sbeffeggiare la vita e la società.
Fino al disgusto, appunto, perché avvicinandosi la morte, quando anzi la morte lo richiama quasi fatalmente a Spoon River, Rhodes non è pentito, né insoddisfatto, ma sente per la prima volta di essere ingannato: ingannato dal suo cuore che si ferma.
Fino al disgusto, appunto, perché avvicinandosi la morte, quando anzi la morte lo richiama quasi fatalmente a Spoon River, Rhodes non è pentito, né insoddisfatto, ma sente per la prima volta di essere ingannato: ingannato dal suo cuore che si ferma.
Tutto quel che dicevano era vero:
feci fallire la banca di mio padre coi prestiti ottenuti
per speculare sul grano a tempo perso; ma questa è la verità:
compravo grano anche per lui
che non poteva figurare nell'affare
per via dei suoi rapporti con la chiesa.
E mentre George Reece, il cassiere, scontava la pena,
io inseguii il fuoco fatuo delle donne
e l'inganno del vino a New York.
E' fatale disgustarsi del vino e delle donne
quando non hai nient'altro nella vita.
Ma immaginate la vostra testa grigia, e china
su un tavolo cosparso di mozziconi acri
di sigarette e bicchieri vuoti,
e si sente un colpo, e voi sapete che è il colpo
così a lungo soffocato dallo scoppio dei tappi
e dalle strida fatue delle donnine-
voi alzate lo sguardo, ed ecco la vostra ladra,
lei che ha atteso che aveste la testa grigia
e il cuore perdesse colpi per dirvi:
il gioco è finito. Sono venuta a prenderti.
Vai sulla Broadway e fatti investire,
ti rispediranno a Spoon River.
Il direttore Whedon
Whedon, direttore, non ha nome. Dal retroscena del suo quotidiano Whedon spadroneggia sulla Città dei vivi. Lui è il gigante, il profeta; le passioni umane la sua materia bruta da deformare e usare per rovinare Spoon River, nel proprio superiore interesse: lui è il gigante. Minare la civiltà come un ossesso del potere, un ragazzo che fa deragliare un treno per il gusto di provare la propria onnipotenza; tutto gli è dovuto. Tutto meno un posto dignitoso in cui riposare, perché il cumulo delle sue ossa è gettato nel punto più penoso del cimitero, vicino al fetore di fogna che si alza dal fiume, il suo luogo naturale.
dar ragione a tutti, essere tutto, non essere nulla a lungo;
deformare la verità, strumentalizzarla,
sfruttare i grandi sentimenti e le passioni della famiglia umana
per bassi scopi, per fini astuti,
indossare una maschera come gli attori greci -
il tuo quotidiano di otto pagine dietro cui ti nascondi,
strillando nel megafono dei caratteri cubitali:
"Sono io il gigante".
E quindi vivere anche la vita di un ladruncolo,
avvelenato dalle parole anonime
di un' amica segreta.
Per danaro insabbiare uno scandalo
o divulgarlo ai quattro venti per vendetta,
o per vendere il giornale,
distruggendo reputazioni o corpi, se necessario,
vincere a ogni costo, salvo la vita.
Gloriarsi di un potere demoniaco, minare la civiltà,
come un ragazzo paranoico mette un tronco sulle rotaie
e fa deragliare il rapido.
Essere un direttore, com'ero io.
Poi giacere qui accanto al fiume sopra il punto
dove scorre la fogna del villaggio,
e scaricano barattoli vuoti e immondizie,
e nascondono gli aborti.
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