"Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno"
sabato 22 dicembre 2012
Spleen e il reale
E io adesso non so a che pensare
se non che questo silenzio ricopre
di un suono confuso i minuti eterni
trascorsi a vedere il riflesso
di una terra lontana svanire e apparire
in quattro mura assenti,
la nostra città consueta coperta di ghiaccio
che sembrava una lastra di Siberia
traslata a questa latitudine ordinaria,
di ordinari freddi inverni
e ordinarie estati aride.
Ride dove prima pensava,
non sente l'amaro e l'acido,
non crede alle nuvole alte
di neve e lana leggera
l'attesa di questi giorni.
Morire non rientra nell'ordine
della natura e penso,
con l'istinto di vivere
piantato fra le pupille e il mondo,
che è meglio lasciare il pensiero posarsi,
quando stanco riposa,
che costringerlo
alla pesantezza di sempre.
(Simone Risoli, 21 dicembre 2012)
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